A Cannes il primo allarme bomba: ora la polizia teme attacchi dal mare
Inizia all'insegna della paura il Festival del Cinema di Cannes di quest'anno. La polizia è in stato di massima allerta per attentati terroristici e nulla viene trascurato. Anche gli accessi dal mare sono costantemente controllati.
Inizia all'insegna della paura il Festival del Cinema di Cannes di quest'anno. La polizia è in stato di massima allerta per attentati terroristici e nulla viene trascurato. Anche gli accessi dal mare sono costantemente controllati.
Gira anche tra gli yacht la polizia francese che, in questi giorni, è in stato di massima allerta per eventuali attacchi terroristici da parte di quelle stesse forze islamiche che l’anno scorso hanno fatto tremare la Francia in diverse occasioni.
Nella bella città di mare, in cui da oggi ha avuto inizio il famoso Festival del Cinema, si respira un clima molto teso dove la preoccupazione e la paura sembrano essere quasi palpabili. E il timore appare ben giustificato: al Palais des Festivals, infatti, è già scattato il primo allarme bomba. La sirena, che in cinque diverse lingue (francese, inglese, italiano, tedesco e spagnolo) invitava tutti i presenti a mantenere la calma e ad evacuare rapidamente l’edificio, è scattata la prima volta intorno alle 16 di ieri pomeriggio, ed è suonata di nuovo a distanza di mezz’ora dalla precedente quando ancora tutte le persone aspettavano in strada il permesso di rientrare.
Nonostante in entrambi i casi tutto si sia risolto nel migliore dei modi, l’ansia e l’agitazione restano: il Festival del Cinema, infatti, ogni anno porta in città migliaia di persone tra attori, attrici, registi, giornalisti, turisti e curiosi, e le possibilità che tra la gente in arrivo si nascondano potenziali terroristi sono alte. Per questo le misure di sicurezza in atto in questi giorni sono a dir poco “imponenti“.
Il sindaco di Cannes, David Lisnar, ha dichiarato che «in un contesto dove la minaccia è più elevata che mai, la sicurezza sarà più elevata che mai». Nulla dunque viene lasciato al caso, nemmeno gli arrivi dal mare. Si controlla, infatti, anche tra gli yacht perché si teme il verificarsi di un episodio simile a quello della strage di Sousse, in Tunisia, dove gli jihadisti sbarcarono tra gli ombrelloni e massacrarono chiunque fosse presente senza fare distinzioni.
Le spiagge della Croisette sono pertanto costantemente presidiate dai militari, le barche della polizia incrociano tra gli yacht in rada e l’accesso dal mare alla spiaggia è limitato.
Chiara Biffoni
Argomenti: Saloni Nautici