30 giugno 2018

Cipro Nord, il Mediterraneo di una volta

30 giugno 2018

Quando si arriva nella parte turca dell'isola, la prima impressione è quella di trovarsi negli anni '50

Cipro Nord, il Mediterraneo di una volta

Quando si arriva nella parte turca dell'isola, la prima impressione è quella di trovarsi negli anni '50

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L’isola di Cipro può regalare splendide vacanze all’insegna del sole, delle spiagge, delle magnifiche bellezze culturali di cui dispone ed anche delle immersioni per chi è alla ricerca di avventure subacquee.

Pochi sanno però che l’isola è in realtà divisa in due distinte realtà politiche: a sud si trova la Repubblica di Cipro propriamente detta, a maggioranza greco-cipriota, facente parte dell’Unione Europea ed in estate meta di frotte di turisti provenienti dalle isole britanniche e dalla Russia. A nord invece vi è la Repubblica Turca del Nord di Cipro, nata in seguito all’occupazione delle truppe turche avvenuta nel 1974. A dividere le due zone, la cosiddetta “Linea Verde” dove da anni stazionano le truppe dell’ONU e che, seppure con qualche difficoltà, è possibile attraversare attraverso appositi Check Point.

Un altro modo per raggiungere Cipro Nord e poterla visitare è per via aerea. A seguito però di alcune risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, la parte turca dell’isola non è stata riconosciuta in ambito internazionale da nessuno Stato, tranne ovviamente quello turco. Per arrivarci occorre prendere un aereo che faccia un prima scalo in Turchia, e con un secondo volo (che potrebbe essere il medesimo, fermo per 30 minuti sulla pista d’atterraggio turca) si giunge quindi sull’isola.

Una volta arrivati, la prima impressione è quella di una sfasatura temporale: sembra di essere catapultati nei pieni anni ’50. Mare molto caldo e limpidissimo (zero inquinamento o sporcizia), spiagge meravigliose con poco turismo, niente traffico sulle strade ed adorabili ristoranti “d’epoca” dove mangiare pesce fresco a basso costo. Totale sicurezza, garantita anche dalla presenza di 40.000 militari turchi.

La popolazione è per la maggior parte costituita da turco-ciprioti o da turchi “d’importazione”, tutti di religione musulmano-sunnita, molto attenti all’accoglienza se nell’industria del turismo, totalmente indifferenti ai costumi occidentali negli altri casi. Manca sempre la sensazione di essere in un Paese in cui vige una religione differente, anche perché le città costiere come Kyrenia, i resti archeologici, i castelli, le chiese (talvolta trasformate in moschee) ricordano invariabilmente al visitatore come l’isola sia stata territorio peculiare della cultura occidentale.

Malgrado il patrimonio culturale comune, una vacanza nelle due realtà cipriote risulterà però totalmente differente: moderna con tanto turismo e vita notturna al sud, molto soft e meno giovane nella parte nord. Allo stesso modo, anche dal punto di vista subacqueo stranamente le due realtà sono differenti. Nella Repubblica di Cipro, vicino a Larnaca, c’è uno dei siti d’immersione più famosi al mondo: il relitto della Zenobia, dove è proibita la pesca e che presenta quindi tanto pesce, a differenza degli altri fondali che appaiono gradevoli ma completamenti svuotati dalla vita marina. Esattamente come in tutte le isole greche, viene fatta pesca intensiva ed indiscriminata e non c’è un sentimento ambientale.

A Cipro Nord, invece, la situazione, anche dal punto di vista della fauna marina, è completamente diversa: c’è molto più pesce e normalmente poco spaventato dalla presenza dei subacquei. Siamo, nuovamente, negli anni ’50. Come è facile immaginare, non ci sono molte possibilità di scelta di diving centers. Uno di questi è Scuba Cyprus, che si trova a Camelot Beach, vicino a Kyrenia. La struttura appare nuova ma il centro è aperto dall’ormai lontano 1990. Tramite un gommone, le immersioni vengono normalmente effettuate sulle secche della zona, già pedagnate.

La visibilità è eccezionale, intorno ai 30 metri. Parimenti fuori dalla norma è d’estate la temperatura dell’acqua in superficie, che si adegua a quella esterna: 38° C fuori, tra i 30 ed i 33° in superficie, che celano i 19 rinfrescanti sul fondo.

Enormi praterie di poseidonia ricoprono i fondali e belle spugne a botte sono frequentemente visibili sulle rocce, facendo da cuscino alle cernie. Grazie alla migrazione lessepsiana è facile incontrare pesci tipici del Mediterraneo mescolati a specie tropicali, provenienti dal vicino Mar Rosso. Sott’acqua si alternano così pesci pappagallo, balestra, scorpion fish, grugnitori, pipe fish lunghi e sottili, ma anche salpe, murene, saraghi ed un numero incredibile di cernie curiose e per nulla intimorite.

Nei mesi di giugno, luglio ed agosto le tartarughe marine, maschi e femmine, si danno appuntamento nelle zone di riproduzione, al largo delle spiagge dove le seconde sono probabilmente nate. Come è noto, hanno infatti un’eccezionale capacità di ritrovare la spiaggia di origine, su cui, alcuni giorni dopo l’accoppiamento, le femmine andranno a depositare le uova. Non è difficile così riuscire ad incontrarle in acqua.

Se si è fortunati, grazie ai volontari che si occupano della loro protezione, è possibile assistere alla nascita dei piccoli sulla spiaggia: un’esperienza indimenticabile per grandi e piccini.

 

Paolo Ponga

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