Da alcuni giorni molti tratti costieri della Liguria sono invasi da corpose colonie di Velella (Velella velella), chiamate comunemente barchetta di San Pietro, che formano delle ampie chiazze di colore bluastro. Contrariamente a quanto affermano in tanti, non si tratta di meduse, ma sono colonie di piccoli idrozoi a forma di polipo, raggruppati sotto a una formazione chitinosa che nella parte superiore ha la forma di una piccola vela. A seconda delle correnti e dei venti formano degli ammassi più o meno grandi finché finiscono sulla battigia. Sono animali carnivori che si nutrono di plancton e di uova di altri pesci, in particolare di sardina. Sembra che la pesca commerciale delle sardine sia influenzata anche dalla presenza delle velella.

Le velelle sono un buono o un cattivo segnale?

Una cosa è sicura: non sono assolutamente nocive per l’uomo! L’unico vero problema nasce dal cattivo odore che deriva dalla loro decomposizione quando finiscono sulla spiaggia. Inoltre la loro presenza attesta la buona qualità delle acque.

E concludiamo, per fare chiarezza e per i sapientoni che considerano le Velelle un nuovo fenomeno segno dei cambiamenti climatici o varie altre teorie astruse che sono state sempre presenti nei nostri mari. Ecco cosa scriveva in proposito Ettore Tibaldi nel 1979 nella Grande Enciclopedia Fabbri della natura: “… forma sciami immensi, attraverso i quali un battello può navigare anche giorni e giorni. Durante la primavera può accadere di incontrare grandi ammassi di colonie morte, larghi anche più di un chilometro a di 50 cm. Di spessore”.

Gianni Risso

Nel settembre scorso nel savonese c’era stata invece un’invasione di meduse “urticanti” che aveva creato un certo allarme. Lo sapevate?

Scoprite di più su: Un mare di meduse? Nel savonese è un’invasione!

Foto di Gianni Risso