Pesce scorpione in Sicilia: quali i pericoli? Ecco cosa fare in caso di puntura!
Nessun allarmismo, si tratta di una specie pericolosa ma se si presta attenzione i rischi saranno nulli
Nessun allarmismo, si tratta di una specie pericolosa ma se si presta attenzione i rischi saranno nulli
Ne avevamo già parlato nei mesi scorsi ma adesso possiamo, purtroppo, dirlo con certezza: il pesce Scorpione è arrivato nei nostri mari ed è stato avvistato in Sicilia. Per la precisione nella splendida riserva naturale di Vendicari, nei pressi di Siracusa.
Lo scorso mese di ottobre alcuni esemplari di pesce scorpione erano stati avvistati in Tunisia, da qui l’allarme. L’arrivo di questa specie tropicale era scontato e difatti è stata solo questione di tempo. E’ facile riconoscerlo, i suoi colori variopinti lo rendono assai appariscente, tanto bello quanto insidioso: uno dei più pericolosi in assoluto.
Pesce scorpione in Sicilia: da dove arriva il pericolo?
L’Ispra, Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale, ha ipotizzato che i primi esemplari siano stati introdotti in Florida, se volontariamente o accidentalmente non si è ancora capito bene, all’inizio degli anni Novanta. Ha invaso prima il Mar dei Caraibi poi le coste dell’Atlantico e ora il pesce scorpione sta attraversando il Mediterraneo fino in Sicilia.
L’impatto ecologico del Lionfish è stato devastante e ha subito influenzato in maniera negativa la biodiversità oceanica: la sua aggressività, vera peculiarità di questa specie, si è subito fatta sentire.
Pesce scorpione in Sicilia: cosa fare in caso di puntura?
Sia chiaro, non vogliamo certo alimentare facili allarmismi, semmai avvertire dei possibili rischi. Imbattersi nel pesce scorpione in Sicilia non sarà certo cosa comune, anzi è un’ipotesi piuttosta remota. Va anche detto che tendenzialmente il lionfish non si avvicina estremamente alla costa, per cui sarà piuttosto improbabile incontrare vis à vis questo pericoloso esemplare. Improbabile ma non impossibile, per cui ecco qualche consiglio.
La sua puntura determina un dolore forte e persistente, sintomi comuni sono febbre, nausea, vomito, difficoltà respiratorie e, in casi estremi, convulsioni. Il veleno si mantiene attivo dalle 24 alle 48 ore successive alla morte dell’esemplare, per cui si consiglia massima attenzione.
La prima cosa da fare, se si sospetta una puntura, è bagnarsi con acqua bollente: unica maniera per provare a neutralizzare il veleno. Lo step successivo è recarsi nell’ospedale più vicino: se l’intervento sarà immediato i rischi saranno nulli.
Infine se qualcuno avvisterà nuovi esemplari di pesce scorpione o di altre specie tropicali, è pregato di inviare una segnalazione al seguente indirizzo: alien@isprambiente.it.
Fonte foto, video, articolo: greenreport.it, ©credit www.italyroute.com, ansa.it
Paolo Bellosta
Argomenti: foto-&-video, mare